Nella gran parte delle piccole realtà produttive si riscontra spesso una scarsa consapevolezza del lavoratore, a volte anche del datore di lavoro, della relazione esistente tra sovraccarico biomeccanico e possibili problemi di salute.

Ci si accorge del problema solo quando insorge una qualche patologia muscolo-scheletrica nel lavoratore o nel titolare stesso: ciò testimonia una forte necessità di formazione nei confronti di queste figure professionali, connessa naturalmente anche a precisi obblighi di legge.

Sovraccarico Biomeccanico degli Arti Superiori e Malattia Professionale: un Problema da Non Sottovalutare

I rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori rappresentano da tempo una delle principali cause di malattia professionale.

Tra il 2016 e il 2020, le malattie professionali del sistema osteo-articolare da sovraccarico biomeccanico hanno rappresentato la maggioranza delle patologie denunciate (circa il 76%), arrivando quasi al 90% nel caso dell’agricoltura (Fonte: INAIL 2023 – Schede Di Rischio Da Sovraccarico Biomeccanico Degli Arti Superiori Nei Comparti Della Piccola Industria, Dell’artigianato E Dell’agricoltura).

Fra le malattie professionali del sistema osteo-articolare riconducibili in parte o in toto all’arto superiore, quelle denunciate con maggiore frequenza sono:

  • Tendiniti
  • Degenerazioni artrosiche
  • Sindromi del tunnel carpale

Valutare correttamente i rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori è quindi necessario per mettere in atto interventi preventivi che siano in grado di incidere anche significativamente sul livello di rischio.

Valutazione del Rischio: Dove Intervenire

Affinché siano efficaci, gli interventi preventivi devono essere progettati con particolare attenzione – e per quanto più possibile contemporaneamente – su tre aree di intervento:

  • Area strutturale: sono gli interventi più complessi da realizzare in quanto possono richiedere modifiche anche importanti dei macchinari e delle attrezzature utilizzate, con un costo diretto elevato; sono però interventi che presentano il maggior impatto prevenzionale e la maggiore garanzia di mantenimento del risultato raggiunto nel tempo.
  • Area organizzativa: questi interventi sono più facilmente e più velocemente realizzabili; richiedono maggiore sforzo riorganizzativo da parte dell’azienda, ma con costi diretti decisamente inferiori.
  • Area comportamentale/formativa: di grande rilievo per la tipologia di rischi affrontata è la formazione del personale operativo, del personale dirigente e dei preposti.

Formazione, Informazione e Addestramento sui Rischi da Sovraccarico Biomeccanico

Il primo scopo della formazione è la consapevolezza del rischio e della necessità di farvi fronte, oltre a fornire strumenti utili alla sua gestione. Per portare a risultati efficaci e fare la differenza, dunque, la formazione deve coinvolgere tutte le figure aziendali a vari livelli.

I lavoratori devono conoscere le possibili conseguenze dovute al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e la possibilità di rivolgersi al medico competente qualora ravvisino sintomi riconducibili a questo tipo di patologie. I lavoratori consapevoli dei rischi e a conoscenza dei sistemi di prevenzione costituiscono anche un validissimo aiuto per i datori di lavoro nella ricerca di soluzioni ergonomiche efficaci.

I preposti rappresentano la figura chiave della prevenzione in quanto, essendo direttamente impegnati nelle attività operative, hanno una conoscenza diretta e approfondita dei cicli produttivi; nello stesso tempo la posizione di preposto permette loro di avere una visione d’insieme delle attività dell’azienda o del reparto che risulta indispensabile per la progettazione di interventi preventivi.

La formazione rivolta ai preposti, che partecipano direttamente alle attività produttive, è essenziale per garantire i migliori risultati della progettazione e della realizzazione degli interventi preventivi organizzativi e tecnici; i preposti garantiscono inoltre l’efficacia dell’attività formativa rivolta ai lavoratori grazie al ruolo di sorveglianza cui sono chiamati. 

I datori di lavoro soprattutto nelle piccole realtà lavorative sono spesso anche coinvolti in prima persona nei compiti operativi e potrebbero essere essi stessi esposti al rischio. Risulta pertanto di primaria importanza la loro formazione, in merito ai rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e soprattutto una buona formazione in merito agli strumenti di prevenzione.

A sua volta il titolare potrà utilizzare le conoscenze apprese per valutare le postazioni lavorative ed i compiti all’interno della propria azienda, per mettere in atto le azioni preventive che risultassero necessarie, per formare i propri lavoratori e, non ultimo, per proteggere sé stesso dall’insorgenza di patologie muscolo-scheletriche.

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