Nel vasto universo industriale e produttivo, la comprensione e la gestione corretta dei composti chimici emerge come una prioritĂ , non solo per garantire sicurezza ma anche per rispettare gli standard normativi. Al centro di numerosi dibattiti e domande, i diisocianati rappresentano uno di quei composti ampiamente utilizzati in settori vari, che vanno dall’edilizia all’automotive, fino alla produzione di mobili e altre applicazioni.
Ma cosa sono esattamente i diisocianati? Dove e come vengono utilizzati? Quali precauzioni bisogna prendere e quali normative bisogna seguire? Queste sono solo alcune delle domande frequenti che riceviamo su questo argomento.
Con questo articolo, ci prefiggiamo di rispondere a queste e molte altre FAQ, fornendo una panoramica chiara e dettagliata su tutto ciò che riguarda i diisocianati. Attraverso una disamina attenta, offriremo orientamenti sulle normative, sulle modalità di formazione e sulle migliori pratiche per gestire al meglio questi composti. Un punto di riferimento indispensabile per chiunque operi in ambiti dove i diisocianati siano protagonisti. Proseguiamo, dunque, con le domande più comuni e le relative risposte:
I diisocianati sono una famiglia di composti chimici caratterizzati dalla presenza di due unitĂ di cianati ed un’unitĂ di idrocarburi alifatici o aromatici. Sono oggetto di una classificazione armonizzata come sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1 e come sensibilizzanti della pelle di categoria 1 a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio. Svolgono un ruolo essenziale in diverse industrie e hanno un’ampia gamma di applicazioni.
Questi composti sono utilizzati come componenti chimici in isolanti, schiume poliuretaniche, colle poliuretaniche, resine bicomponenti, guarnizioni, sigillanti adesivi, elastomeri, vernici e rivestimenti.
Trovano largo impiego nelle carrozzerie così come in molte lavorazioni dell’edilizia e affini – impiantisti, serramentisti, cappottisti, imbianchini -, nonché nella produzione di mobili ed elettrodomestici piuttosto che componentistica per l’automotive.
Per riconoscere un diisocianato è necessario verificare l’etichetta dei prodotti utilizzati, al fine di valutare – caso per caso – se nel ciclo produttivo siano utilizzati prodotti contenenti tali sostanze ed in quale concentrazione.
Se la presenza dei diisocianati è uguale o superiore alla percentuale del 0,1% è possibile cercare di sostituire il prodotto con uno equivalente ma con concentrazione inferiore o privo di diisocianati.
Laddove questo non fosse possibile, o lo fosse solo in via limitata, è necessario adempiere agli obblighi formativi vigenti.
Per essere in regola con il Regolamento UE n. 1149/2020, sono soggetti all’obbligo di formazione tutti gli «utilizzatori industriali e professionali» di prodotti commerciali contenenti le sostanze della famiglia dei di-isocianati con concentrazione uguale o superiore allo 0.1% in peso, – autonomi, datori di lavoro, dipendenti, collaboratori.
La formazione per i diisocianati è suddivisa in tre livelli, che è possibile svolgere sia in presenza che in modalità e-learning.
TIPOLOGIA DI CORSO | A CHI SI RIVOLGE |
Formazione Generale | Per tutti i lavoratori che utilizzano composti contenenti diisocianati. |
Formazione Intermedia | Per lavoratori che svolgono le seguenti specifiche attività : – manipolazione di miscele all’aperto a temperatura ambiente (compresi tunnel per la produzione di schiuma); – applicazione a spruzzo in cabina ventilata; – applicazione con rullo; – applicazione con pennello; – applicazione per immersione o colata; – trattamento meccanico successivo (ad esempio taglio) di articoli non completamente stagionati che non sono più caldi; – pulitura e rifiuti; – qualsiasi altro uso con un’esposizione simile ai precedenti per via cutanea e/o per inalazione. |
Formazione Avanzata | Per lavoratori che svolgono le seguenti specifiche attività : – manipolazione di articoli non completamente reagiti (ad esempio, appena reagiti, ancora caldi); – applicazioni per fonderie; – manutenzione e riparazioni per le quali è necessario accedere alle attrezzature; – manipolazione all’aperto di formulazioni calde o bollenti (> 45 °C); – applicazione a spruzzo all’aperto, con ventilazione limitata o esclusivamente naturale (anche in grandi capannoni industriali) e applicazione a spruzzo ad alta pressione (ad esempio schiume, elastomeri); – qualsiasi altro uso con un’esposizione simile ai precedenti per via cutanea e/o per inalazione |
La formazione deve essere rinnovata almeno ogni cinque anni.